Non vi è podista che non sappia come il ricorso sistematico a sedute che prevedono lavori veloci sia una delle condizioni imprescindibili per migliorare le proprie prestazioni.
Non è neanche un segreto il criterio con cui essi debbano essere eseguiti: effettuare una seduta basata su prove ripetute significa, in pratica, correre alcuni tratti ad elevata intensità a velocità uguale ed anche superiore a quella che normalmente si è in grado di tenere durante la gara.
Nella nomenclatura più in uso tra i preparatori ed i corridori si distinguono le ripetute in brevi, medie e lunghe.
Per ripetute brevi s’intendono quelle prove di lunghezza variabile fra i 200 ed i 600 metri.
Per le ripetute medie la lunghezza delle prove parte dagli 800 metri sino a giungere a 1.500 metri.
Le prove lunghe oscillano tra i 1.800 ed i 3.000 metri.
Per quanto riguarda la velocità alla quale correre i vari tipi di ripetute è consigliabile far riferimento ad una gara o test gara della distanza di dieci, dodici chilometri o sulla velocità di soglia anaerobica ottenuta con il test Conconi.
Durante la prova le pulsazioni raggiungono valori particolarmente elevati. Di solito si registrano dalle 170 alle 185 pulsazioni al minuto, ma se si è ben allenati per questo tipo di prove anche valori più elevati.
Inoltre, nei soggetti più allenati, dopo il recupero, la frequenza cardiaca dovrebbe scendere con una certa facilità sotto le 120 pulsazioni.
Quello che forse i corridori non sanno è che lo stimolo maggiore per il muscolo cardiaco avviene nel momento in cui, dopo il recupero, quest’ultimo dovrà rimettersi a lavorare ad alta intensità.
In tal modo la parete del muscolo cardiaco tende a raggiungere la massima elasticizzazione, cioè aumenta la sua contrattilità nell’unità di tempo. Va anche ricordato che il lavoro che sollecita l’ispessimento della parete cardiaca è il lavoro aerobico di quantità.
La capacità di recupero del muscolo cardiaco va quindi attentamente valutata durante la seduta e se al temine della fase di ristoro non si registra una discesa dei battiti sotto le 120 pulsazioni al minuto è bene allungare i tempi di recupero oppure decidere di sospendere l’allenamento perché organismo recepisce con difficoltà gli stimoli allenanti che provengono dal lavoro intensivo.
Una regola fondamentale che il podista non deve mai sottovalutare è quella per la quale la seduta che prevede lavori intervallati va eseguita soltanto se si ha la sensazione di essere al meglio sotto l’aspetto fisico.
Qualora si soffrisse di una qualunque patologia ai tendini o ai muscoli, ed in genere, all’apparato locomotore e di sostegno è bene evitare questo mezzo di allenamento.
L’abbigliamento dovrà essere quanto più possibile confortevole ed è consigliato l’utilizzo delle scarpette da gara.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento