22 feb 2008

Percorso della mezza del Lago Maggiore

Si parte da Stresa in zona imbarcadero, correndo sulla s.s. 33 del Sempione, che costeggia il Lago Maggiore fino a Feriolo di Baveno; a sinistra per circa 800 metri i celebri Grand Hotel, a destra le vicine Isole Borromee , per arrivare poi ad una curva a sinistra che ci allontana per qualche minuto dal lago.
Dopo la svolta si sale per 400 metri con una pendenza media del 5% circa (se non quantifico male), per "scollinare" subito e lasciarsi alle spalle la floreale località turistica.
Ci si ritrova sul lungolago e qui penso si possa correre rilassati, lievi e dolci pendenze accompagnano il tracciato, la strada è sempre qualche metro sopra il lago e ne segue i profili, talvolta ondulando leggermente; sarà una caratteristica dell'intero tracciato, quando si correrà in prossimità del Lago Maggiore; il tracciato avrà queste caratteristiche, anche nella zona del lungolago che conduce a Verbania.
Si corre dunque sostanzialmente in piano fino a Baveno, dove nei pressi del 4° km, similmente a Stresa, si incontrerà nei pressi del centro del paese, una più leggera salita che ci allontanerà per la seconda volta dalle rive del lago; anche qui un leggero saliscendi e in meno di un km la strada riporta sul lungolago.
Da qui il percorso lascia nuovamente spazio al panorama lacustre, nessuna pendenza rilevante fino al 7° km, dove a circa 500 metri dalla frazione di Feriolo, la strada si solleva dolcemente dal lago (forse il 3% di pendenza) e raggiunge l'abitato; da qui si "scollina" veloci, lasciando il paesello e momentaneamente il lago, la strada passa sotto un cavalcavia dell' Autostrada e sale leggermente, per poi svoltare improvvisamente a destra con una curva spigolosa.
Qui voglio proprio essere polemico, poco dopo la curva, quella spigolosa, si curva ancora, novanta gradi a sinistra, direzione Tecnoparco , il regno del calcestruzzo, sede tra le altre, di un ente totalmente inutile, la Provincia; lo squallido edificio della Provincia lo avvicineremo, mirandolo da una distanza di circa 100 metri, per poi fare un' inversione ad "U" e lasciarcelo alle spalle....ma che senso ha questa "udienza"?
Dopo l'inversione di marcia si ripercorre la stessa strada fino a svoltare nuovamente a sinistra, altri novanta gradi e si prosegue finalmente sulla strada da cui eravamo venuti; qui si dovrebbe correre bene.
Siamo a circa metà gara, il solitario Montorfano a Sinistra è sfregiato su questo lato, dalle cave che ne estraggono il suo bel granito; penso onestamente, che questo tratto del percorso sia un po' una fetecchia..
Si attraversa un ponte sul fiume Toce , poi una rotonda ed il paese di Fondotoce al 12° km, per poi ritornare finalmente sul lungolago, questa volta nella zona di Verbania.
Qui le Isole Borromee sono un po' più lontane, ma il panorama è sempre incantevole, si corre in piano, ma sempre su leggeri tratti ondulati, insomma non è la Pianura Padana, ma non sono nemmeno dei cavalcavia...roba più leggera.
Dopo il 18° km, quando da alcuni si corre già sul lungolago di Suna si raggiunge Pallanza e ci si dirige verso il centro, svoltando in Viale Azari, che è in leggera salita.
Lago alle spalle, saliamo fino a raggiungere una rotonda, poi si svolta a destra imboccando un lungo rettilineo, che ridiscende di nuovo al lago; qui sul lungolago giriamo ancora a destra, passiamo il 18° km e tutto fila liscio fino al 20°, quando si inizieranno ad incontrare dei brevi saliscendi, abbastanza marcati, che a mio avviso malediremo tremendamente.
Passata quest'ultima prova, una leggera discesa porterà finalmente al traguardo, sito all'imbarcadero di Verbania Pallanza; questo è il tracciato, a mio avviso e per la mia poca esperienza, non facile da correre.
Ci sono varie curve secche, una inversione ad "U", il percorso è quasi sempre ondulato in maniera leggera piuttosto che perfettamente piano; addirittura presenta salite non da gran premio della montagna... ma ci sono.
Le salite più toste sono sicuramente la prima, che salvo errori grossolani, rallenterà solo il ritmo e gli ultimi e brevi saliscendi nel km finale, che psicologicamente potranno portare via secondi preziosi e farci arrivare al traguardo in non buone condizioni; le altre "salite" sicuramente ce le porteremo nelle gambe fino alla fine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarebbe utile segnalare che il post è tratto dal Blog di Furio